Azienda
La nascita dell'azienda vinicola
Il Marroneto
Siamo nel 1974. Giuseppe Mori, padre di Alessandro – attuale proprietario dell’azienda – si innamora del borgo medioevale di Montalcino, in provincia di Siena (città della quale i Mori sono originari) e, in particolare di un’antica torretta di metà 1200 (nella quale si mettevano ad essiccare i marroni, un tipo particolare di castagna – da cui il nome -) ed acquista il piccolo podere dal quale si domina con lo sguardo dalla città di Siena a tutta la Val d’Orcia.
I figli di Giuseppe, Andrea e Alessandro, accompagnano il padre in questa avventura e nonostante continuino a seguirne le orme nella professione forense, ogni fine settimana si dedicano al vigneto.
La famiglia Mori pianta i primi 3000 metri di vigna nel 1975, quindi una buona parte nel 1979 egli ultimi 9000 metri nel 1984.
Sono anni “pioneristici” come ama spesso ricordare Alessandro che ancora frequenta le scuole superiori.
I figli di Giuseppe, Andrea e Alessandro, accompagnano il padre in questa avventura e nonostante continuino a seguirne le orme nella professione forense, ogni fine settimana si dedicano al vigneto.
La famiglia Mori pianta i primi 3000 metri di vigna nel 1975, quindi una buona parte nel 1979 egli ultimi 9000 metri nel 1984.
Sono anni “pioneristici” come ama spesso ricordare Alessandro che ancora frequenta le scuole superiori.
«La nostra famiglia non proveniva dal mondo del vino e, inizialmente, nessuno avrebbe pensato di farne il lavoro della propria vita», spiega Alessandro.
Ma l’incontro con un duo quasi leggendario per il mondo dell’enologia italiana ed in particolar modo toscana come Mario Cortevesio e Giulio Gambelli innescano una passione unica nella famiglia Mori ed in particolare in Alessandro.
Dalla prima annata vinificata, nel 1976, alla prima imbottigliata nel 1980, ad oggi, la storia del Marroneto e quella di Alessandro vanno di pari passo. Ogni annata non rappresenta soltanto un’estate piovosa oppure un inverno ventoso e aspro, ma è anche la traccia indelebile della sua vita.
Vendemmia dopo vendemmia, quindi, la passione per questo mondo e l’amore reale per Il Marroneto crescono nei due giovani, specie Alessandro, che nel frattempo si laurea ed inizia un percorso professionale.
Dalla prima annata vinificata, nel 1976, alla prima imbottigliata nel 1980, ad oggi, la storia del Marroneto e quella di Alessandro vanno di pari passo. Ogni annata non rappresenta soltanto un’estate piovosa oppure un inverno ventoso e aspro, ma è anche la traccia indelebile della sua vita.
Vendemmia dopo vendemmia, quindi, la passione per questo mondo e l’amore reale per Il Marroneto crescono nei due giovani, specie Alessandro, che nel frattempo si laurea ed inizia un percorso professionale.
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«Il 1990 – dice, infatti, Alessandro – è stata una grande annata, sia per me che per il mio vino. Oltre ad essere un anno perfetto per il Sangiovese, ho deciso di affrancarmi dal mio mentore e maestro di vita e di camminare in totale autonomia. Ero pronto. Da questo momento in poi avrei avuto bisogno soltanto di un enologo che si occupasse della salute delle mie vigne, ma sarei stato solo io a dare l’impronta al mio vino».
Ad oggi Alessandro, che continua a gestire tutta la filiera produttiva dell’azienda, è decisamente un vigneron di esperienza, ma come lui stesso dice: «ancora con tanto da imparare dalle mie vigne», sue maestre quotidiane.
L'azienda Oggi
Il Marroneto dopo più di 40 anni è considerata una delle dieci aziende storiche di Montalcino (Siena) tra le più rinomate, importanti e conosciute nel nostro territorio e fuori. Tutto questo è stato possibile grazie al lungo impegno e alla grande passione che Alessandro Mori ha sempre dedicato al suo lavoro.
Il Brunello il Marroneto è un vino tradizionale, invecchiato in botti grandi di rovere di Allier e di Slovenia, vinificato secondo i sistemi tradizionali di Montalcino; ne deriva un vino molto elegante, ricco di profumi, classico, adatto alla meditazione.
Il Brunello il Marroneto è un vino tradizionale, invecchiato in botti grandi di rovere di Allier e di Slovenia, vinificato secondo i sistemi tradizionali di Montalcino; ne deriva un vino molto elegante, ricco di profumi, classico, adatto alla meditazione.