Assaggio dopo riassaggio, la 1995 in Toscana si conferma annata di lentissima evoluzione, oseremmo dire totemica per chi non cerca carezze a tutti i costi nei grandi rossi da invecchiamento. Impronta “fredda” che ritroviamo qui immediatamente, nel naso quasi da vino bianco tra pera e pesca, un po’ saltellante e non particolarmente ampio, ma soprattutto nella notevole rigidità gustativa. Tannini severi e acidità pungente si avvertono con maggiore forza per effetto di una struttura fin troppo ossuta: difficile prevedere se troveranno mai fusione ed equilibrio. 86
Tratto da una verticale di Paolo De Cristofaro su il Gambero Rosso dicembre 2013