Con la 2013 nasce la prima Riserva Madonna delle Grazie

«È stato amore al primo assaggio. In quel momento ho capito che quella botte aveva qualcosa di unico». Alessandro Mori, titolare e vigneron de Il Marroneto, descrive così la genesi della prima Riserva di Madonna delle Grazie (prima in assoluto per l’azienda), il Brunello di Montalcino Selezione, vanto di questa realtà di sei ettari a pochi passi dalle mura del paese, proveniente da una botte selezionata.
«Nella mia concezione di vignaiolo – dice Alessandro Mori – la riserva è una botte che  per natura ed in particolari annate assume delle caratteristiche insolite che lo fanno essere diverso, superiore in tante cose, per esempio nella capacità di invecchiamento, agli altri vini.  Questo avviene, non so né perché né come, credo per benedizione naturale. Ed è per questo che la riserva è un vino del tutto eccezionale, non ripetibile anno dopo anno.  Solo la natura te lo regala quando decide lei».
L’annata 2013 (uscita già nelle versioni Brunello e Selezione) si è presentata di grande interesse fin dalla vendemmia e ha fatto intravedere ottime prospettive fin dai primi assaggi durante la permanenza in botte.
«Quella particolare botte ripete Moriaveva qualcosa di unico, speciale. Ho avuto, infatti, fin da subito la sensazione che potesse esprimere qualcosa di particolare. Per questo mi sono messo ad “ascoltarla” quotidianamente, confrontando le mie sensazioni con i collaboratori ed alcuni amici del settore oltre ai nostri distributori ed importatori. Volevo capire se la mia “sensazione” fosse corretta».
La decisione è stata ponderata ed alla fine Mori ha deciso che avrebbe prodotto la Riserva da questa 2013.
Millesettecento magnum (di cui 200 che saranno conservate in azienda come memoria storica) che usciranno sul mercato a gennaio del 2019, con un’etichetta semplice, che riporta la scritta Riserva in rosso sotto quella consueta che si trova sul Madonna delle Grazie.
«La mia ideaspiega Morinon è quella di avviare una produzione annuale di Riserva, ma verificare, anno per anno, se sento le medesime emozioni che ho avuto per questa 2013».
Ed il futuro, quindi? «Stiamo vinificando la 2018, annata che può riservare buone prospettive. Può darsi che tra le ultime potrebbe nascere un’altra Riserva, ma non voglio correre», conclude Alessandro Mori. 

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